Limiti, Confini, Mappe

Il periodo estivo ci porta più facilmente a “sconfinare”, a muoverci verso nuove mete, se siamo fortunati ad avere più tempo per noi stessi (che per una Persona Altamente Sensibile significa spesso più tempo per i propri pensieri).

Uno dei temi più “spinosi” che emerge quasi subito quando si decide di lavorare sul proprio tratto della Sensibilità riguarda la gestione dei limiti, il saper dire no, il trovare il proprio spazio. Quali sono i confini che ci spettano? Quali diritti abbiamo e fin dove possiamo spingerci nel farli rispettare?

Rolf Sellin scrive: “Percepire e rispettare i nostri limiti e confini ci impedisce di chiedere troppo a noi stessi e, al contempo, ci permette di sviluppare al meglio le nostre possibilità, di evolvere e di assicurarci lo spazio che ci spetta nella nostra esistenza.”

Come per un viaggio, il punto di partenza è fondamentale, di solito coincide con ciò che già si conosce e permette di sapere su quali risorse si potrà contare per mettersi in cammino.

Il punto di arrivo è la direzione, l’indicazione sulla quale basiamo la decisione del primo passo, ma non va confuso con l’aspetto più interessante dell’avventura.

La vera soddisfazione è la consapevolezza che si incontra lungo il percorso.

Secondo Elaine Aron: “Qui c’è una sola regola basilare: per stabilire i confini occorre pratica! Costruire buoni confini deve diventare la vostra meta. Sono un vostro diritto, una vostra responsabilità, la vostra più grande fonte di dignità. Ma non vi angosciate troppo quando sbagliate. Prendete semplicemente nota di quanto stiate migliorando.”
E. Aron


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